Nelle università italiane ci si sta preparando per l’autunno e le polemiche sono aperte: ripartire in presenza o in remoto? A giugno quasi mille docenti hanno firmato una petizione per il ritorno in presenza per tutti, al grido “perchè le discoteche sì e noi no?”, ma è una posizione sensata?
In questi giorni negli USA alcune università stanno riaprendo i corsi in presenza, e altre stanno testando gli studenti prima che i corsi riaprano. Ecco come sta andando:
- L’Università del Tennessee ha già collezionato quasi 100 casi di covid tra lavoratori e studenti
- Al Bethel College in Kansas il 10% dei 500 studenti e impiegati testati è risultato positivo e si è deciso di passare alla didattica online
- La Notre Dame University, in Indiana, oltre il 15% dei testati è risultato positivo: siamo a 147 casi. Anche qui, i corsi sono passati online
- La University of North Carolina – Chapel Hill è passata online dopo 9 giorni di corsi, nei quali ha collezionato oltre 130 casi di covid
- La East Carolina University ha totalizzato circa 60 casi in due settimane, ma le classi sono ancora in presenza nonostante gli studenti comincino a protestare
- La Iowa State University sta testando gli studenti man mano che arrivano al campus e ha già trovato 175 positivi
- La Radford University ha 12 casi dopo una settimana di test
- la University of Lynchburg è partita con due casi ma sta testandone degli altri
- Nell’Illinois, 10 università presentano un tasso di positività al tampone tra il 3% e l’8%
- L’università di Boulder in Colorado ha totalizzato 9 casi nell’ultima settimana
- Nella Wyoming University siamo a 38 casi tra studenti e staff
- Alla West Virgina State University hanno comunicato 4 casi e tracciamento in corso
- A Virginia Tech 5 casi ancora prima della riapertura
- All’Oklahoma State University i positivi sono al momento 23 e anche qui corsi non sono ancora iniziati
Alla luce di questi numeri, la Michigan State University ha deciso di far partire tutti i corsi a settembre direttamente online, evitando così di mettere a rischio studenti e lavoratori.
In Italia i docenti smaniosi di tornare a fare didattica in presenza non si sono più fatti sentire… ma adesso che anche le discoteche sono chiuse cosa pensiamo di fare? Sfruttiamo l’esperienza altrui per capire che non è proprio il caso di ripartire in presenza ad autunno, oppure vogliamo andare a sbattere il naso di persona mettendo a rischio la salute di studenti e lavoratori e dei loro contatti?