In Piemonte, oltre ai contagi, stanno aumentando anche i ricoveri in ospedale: alla data del 4 ottobre sono 229. Il numero di posti letto occupati è un parametro cruciale ed è anche uno dei pochi dati epidemiologici sul quale si possono fare previsioni con ragionevole approssimazione. Più sono i contagi più sono i ricoveri: se si tiene conto del fatto che i ricoveri seguono i contagi con un ritardo di alcuni giorni, possiamo provare a stimare quanti saranno gli ospedalizati tra una settimana circa.
Una stima matematica precisa con fit e modelli, oltre ad essere piuttosto laboriosa, avrebbe comunque un’incertezza piuttosto rilevante . La qualità dei dati è quella che è: per di più la Regione non fornisce i dati dei nuovi ricoveri e delle dimissioni, ma comunica solo il totale dei ricoverati.
Vale però la pena di stimarla con un approccio eminentemente occhiometrico, almeno per apprezzare l’ordine di grandezza. Confrontando l’andamento dei contagi giornalieri medi e dei ricoverati si “vede” che:
– il ritardo medio tra la salita dei contagi e la salita dei ricoveri è di circa sette giorni;
– la discesa dei ricoveri dopo un picco dei medesimi è visibile dopo circa dieci giorni.
– la percentuale di contagi che richiedono un ricovero è dalle parti del 6%-8%

Su queste basi, e correggendo sempre occhiometriacamente per l’aumento delle dimissioni che segue l’aumento dei contagi, si può ragionevolmente supporre che tra una settimana ci si ritrovi tra i 280 e i 320 ricoverati, Questo corrisponderebbero ad incremento degli ospedalizzati del 160%-200% in un mese (il 13 settembre gli ospedalizzati erano 108).
Ovviamente è una stima grossolana senza pretesa di scientificità. Vedremo come andrà, spero naturalmente di aver sbagliato per eccesso. Certo è che se i contagi giornalieri continueranno ad aumentare con la rapidità mostrata la settimana scorsa, la soglia dei 300 ricoveri ha comunque i giorni contati.