A proposito di scuole e covid: se è vero che non sappiamo con precisione *quanto* la scuola sia un amplificatore del contagio, sappiamo già con certezza che è un potentissimo amplificatore di quarantene e conseguenti disagi e problemi.
Ogni singolo studente contagiato trasforma infatti i suoi compagni e i suoi insegnanti in “contatti di caso”: 20-30 e più persone che si trovano isolate per giorni, ai quali corrispondono 20-30 famiglie che si trovano di punto in bianco a dover gestire una situazione difficile (pensate ai contatti con parenti anziani) e ad affrontare da sole notevoli paure e stress psicologici dovuti al rischio di contagio. Nel solo Piemonte, dal 2 ottobre ad oggi, ci sono stati oltre 1400 casi “in ambito scolastico”, cui corrispondono 30.000-45.000 famiglie (oltre 100.000 persone!) che si sono trovate in questa situazione per 10-15 giorni esclusivamente a causa delle lezioni in presenza. Per non parlare poi dello stress aggiuntivo sul sistema di tracciamento: 30.000-45.000 tamponi aggiuntivi dal 2 ottobre corrispondono in media ad oltre 2.000 tamponi al giorno, e il contagio è solo all’inizio.
Inoltre: in tutte le scuole dove non è prevista anche la modalità online, non solo gli studenti che devono stare a casa non possono seguire lezioni, ma i docenti in quarantena sono impossibilitati a farle, sia nella classe dove c’era il positivo che in tutte le altre in cui insegnano. Anche qui, una stima ci dice che se quasi 1500 classi sono state colpite direttamente, quelle che ne risentono indirettamente sono 3000 circa. Quindi nel solo Piemonte circa 100.000 studenti hanno già subito (o stanno subendo) disagi alla didattica dovuti esclusivamente alla scelta di fare lezione solo in presenza.. e il contagio è solo all’inizio.

Se poi aggiungiamo che dalle scuole superiori in su non c’è il problema di lasciar da solo lo studente, che contagiabilità e contagiosità delle persone sopra i 14 anni sono simili a quelle degli adulti e che questi studenti riempiono i mezzi di trasporto pubblici, la domanda urgente e importante da farsi per superiori e università è solo una: ma davvero il gioco della didattica in presenza in pieno contagio vale la candela?
Oltre a stressare un sistema di tracciamento già al tracollo, la didattica in presenza (esclusiva o mista che sia) non è solo fattore di rischio di contagio ma anche causa certa ed unica di pesanti disagi didattici e di altra natura per decine, e potenzialmente centinaia di migliaia di persone solo nella nostra regione; disagi e rischi che potrebbero essere totalmente evitati semplicemente passando in modalità online. Insomma, che cosa stiamo aspettando?