Una settimana feci il calcolo di uno scenario: a quali valori di contagi, ospedalizzati totali, terapie intensive e decessi saremmo arrivati oggi, nel caso in cui tutti questi indicatori avessero continuato a salire con la progressione esponenziale della settimana scorsa. Adesso possiamo confrontare i dati dello scenario con i dati reali appena usciti per capire a che punto siamo.
Contagiati medi giornalieri: lo scenario prevedeva di salire da 1230 a 2800, invece siamo saliti “solo” a 2200. Questo numero può però essere spiegato in due modi: un calo reale del contagio, o una crisi del sistema di tracciamento che non riesce più ad individuare tutti i contagi…
…e purtroppo in effetti il sistema di tracciamento è effettivamente in crisi ormai conclamata. La percentuale di positivi su tamponi è salita dall’11% al 17%, e purtroppo anche la percentuale di sintomatici sui positivi è in continua crescita (dal 30% di 20 giorni fa siamo saliti al 52%), il che implica due cose: un numero crescente di positivi asintomatici (ma contagiosi) non viene individuato, e i tamponi vengono fatti sempre meno tempestivamente (e quindi i pre-sintomatici hanno il tempo di sviluppare i sintomi).
Molto interessante (e preoccupante) è lo studio dei casi testati giornalieri medi: sono saliti di molto, dai 6800 di una settimana fa ai 10.300 di oggi. Questo notevole incremento è però solo in parte dovuto all’aumento dei tamponi totali: infatti sono bruscamente scesi i tamponi ripetuti (principalmente destinati allo screening e alle guarigioni), che negli ultimi 10 giorni sono passati da 5000 a 2600.
Il dato preoccupante è che, nonostante questo boom di casi testati, la percentuale di positivi ha continuato a salire passando dal 18% al 21%. Nei prossimi sette giorni sarà molto difficile sia riuscire ad aumentare i tamponi (ormai siamo vicini al limite), sia recuperarli diminuendo ulteriormente i tamponi ripetuti.. quindi, con il contagio che continua a salire, è probabile che la percentuale di positivi e di sintomatici subirà un’ulteriore impennata spazzando via gran parte della residua capacità di tracciamento dei contatti
Ospedalizzati totali: secondo la previsione dello scenario esponenziale saremmo passati da 1305 a oltre 2700 casi. Purtroppo, su questo dato chiave, la differenza con i dati di oggi è minima: siamo infatti arrivati a 2527 ospedalizzati totali. Questo significa che la crescita è diminuita solo di pochissimo, e se continueremo di questo passo supereremo il picco di aprile (3985 ricoverati totali) tra cinque giorni.
Terapie intensive: lo scenario prevedeva di passare da 79 a 150, e purtroppo anche in questo caso siamo appena sotto con 146 pazienti. Se il dato continuerà a salire come negli ultimi 7 giorni, fra una settimana arriveremo a 270.
Il capitolo più preoccupante, subito dopo quello degli ospedalizzati, è quello dei decessi. Estrapolando i numeri dei contagiati si poteva prevedere ad un valore compreso tra 10 e 14 decessi medi, ma purtroppo siamo arrivati a 15: quindi, nel giro di 20 giorni i decessi quotidiani si sono moltiplicati per 17 volte. Inoltre, il tempo di raddoppio dei decessi nell’ultima settimana è ulteriormente diminuito, da 8 giorni a 5 giorni. Se i decessi continueranno con questa progressione, tra una settimana arriveremo a 40 decessi medi giornalieri, poco meno della metà del picco di aprile.. e teniamo conto che la saturazione degli ospedali potrebbe accelerare la progressione. Se continuerà così anche dopo, supereremo il picco dei decessi della prima ondata nel giro di due settimane da oggi.
Insomma: in Piemonte, praticamente tutti gli indicatori segnano allarme rosso. Se poi consideriamo che dall’introduzione di misure restrittive ai primi segnali della loro efficacia passano parecchi giorni, e che le misure restrittive finora adottate sono state già implementate in altri paesi senza sortire effetti realmente significativi, mi pare che la conclusione da trarre sia una sola: probabilmente è già troppo tardi per evitare la saturazione conclamata degli ospedali, ma se si introducono misure decise adesso, interrompendo anche le attività produttive e scolastiche non essenziali, c’è ancora la possibilità di non superare il numero dei decessi di aprile.
Certo, le chiusure immediate richiedono l’esborso di soldi pubblici per gli indennizzi: ma continuando di questo passo ancora per pochi giorni sarà lo stesso peso del numero di contagiati, ricoverati e decessi a mandare in lockdown la società.. e oltre ai costi economici, dovremo piangere centinaia e centinaia di vittime che oggi possiamo ancora evitare.